Lunedì 7 luglio 2008, nella Sala Colonne di Palazzo Affari ai Giureconsulti in piazza Mercanti 2 a Milano, si è svolto il seminario: "La trasparenza e l'equità delle condizioni generali dei contratti per l'accesso alla rete internet a banda larga", organizzato dalla Camera di Commercio di Milano, in occasione della presentazione del Parere sulla conformità delle condizioni generali dei contratti di accesso, a banda larga, alla rete internet alla normativa sulle clausole vessatorie reso dalla Commissione Clausole Vessatorie dello stesso ente.
L'incontro, prevedeva la divisione della mattinata in due momenti: il primo di presentazione del lavoro svolto dai componenti della Commissione ed il secondo di confronto tra i rappresentanti dei principali operatori telefonici e quelli delle associazioni di consumatori.
Presentazione del Parere
Paolo Guggioli (Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano), ha delineato il quadro normativo di riferimento per le clausole vessatorie, puntando l'attenzione sul Codice del Consumo. Vincenzo Franceschelli (Professore di Diritto Privato presso l'Università di Milano Bicocca), ha iniziato percorrendo le tappe fondamentali del percorso evolutivo che ha coinvolto la fornitura del servizio telefonico: dalla SIP, che in qualità di esercente di pubblico servizio garantiva criteri d'imparzialità ed universalità, passando per la trasformazione in Telecom monopolista, divenuta poi ex monopolista dopo la liberalizzazione degli anni '90, giungendo al ruolo attuale di Incumbent. Ha proseguito l'analisi illustrando i risultati emersi dal lavoro della Commissione: il modello contrattuale è un compromesso tra le esigenze di Marketing dell'azienda, deve contenere condizioni accattivanti per il consumatore, e l'ineccepibilità giuridica, e si deve collocare entro i confini fissati dal Codice delle comunicazioni elettroniche. Si ha così una pluralità di modelli contrattuali in cui l'utente deve destreggiarsi per scovare quello con le condizioni più favorevoli. Eugenio Dalmotto (Professore di Diritto Processuale Civile presso l'Università Statale di Torino): spesso, le condizioni contrattuali che ci vengono presentate a voce si discostano dal contenuto scritto a cui realmente aderiamo, in genere la tutela individuale viene esercitata con la conciliazione, raramente si arriva davanti al giudice e quando ci si arriva le aziende telefoniche soccombenti devono pagare le spese processuali che hanno poco rilievo sui loro imponenti bilanci. Le azioni collettive inibitorie istruite dalle associazioni dei consumatori possono avere risvolti più rilevanti perchè vanno ad intaccare l'immagine commerciale dell'azienda, per applicare la Class Action all'italiana si dovrà attendere l'anno prossimo. Per Enrico Maria Cotugno (Autorità Garante delle Comunicazioni), la valutazione di conformità alla normativa in materia di clausole vessatorie dovrebbe essere competenza dell'organo amministrativo di vigilanza, così come avviene per esempio in Francia, e non affidata all'organo giurisdizionale come si verifica invece nel nostro Paese; le carte dei servizi dovrebbero essere redatte in termini semplici e facilmente leggibili dagli utenti e contenere le informazioni davvero rilevanti.
Continua...
Nessun commento:
Posta un commento