sabato 9 gennaio 2010

Saldi Invernali 2010 in Lombardia

La riforma del Titolo V della costituzione ha conferito potestà legislative alle Regioni in specifiche materie, tra cui quella economica. "Regione Lombardia ha operato per ottenere una effettiva semplificazione delle norme, una delegificazione ed un riordino sistematico in materia di commercio interno, reti distributive e mercati al fine di renderle più aderenti agli effettivi bisogni di governo della società lombarda, all’evoluzione del mercato e alle specificità del sistema economico-sociale lombardo.", così scrive Franco Nicoli Cristiani (Assesore regionale al Commercio, Fiere e Mercati) nella presentazione del Codice del Commercio: un utile strumento che riunisce gli atti normativi oggi vigenti in Lombardia.
Le vendite di fine stagione sono diciplinate dalla Legge Regionale 22/2000: Disciplina delle vendite staordinarie e disposizioni in materia di orari degli esercizi commerciali. In particolare l'articolo 3 individua quali beni possano essere oggetto di saldo: prodotti non alimentari di carattere stagionale o articoli di moda e, in genere, prodotti che, se non sono venduti entro un certo tempo, siano comunque suscettibili di notevole deprezzamento. Questo tipo di vendite si possono effettuare due volte l'anno, come recita il secondo comma, per periodi della durata massima di 60 giorni calendarizzati dalla Giunta Regionale sentite le Camere di Commercio, le associazioni dei commercianti maggiormente rappresentative e le associazioni dei consumatori. Quest'anno i saldi invernali sono cominciati il 2 gennaio e proseguiranno fino a marzo. L'articolo 5 affronta i temi dell'informazione e della tutela del consumatore: è esposto obbligatoriamente il prezzo normale di vendita iniziale e lo sconto o il ribasso espresso in percentuale; il rivenditore è comunque tenuto a sostituire i prodotti difettosi o a rimborsarne il prezzo pagato; l'operatore commerciale ha l'obbligo di fornire informazioni veritiere relativamente agli sconti o ai ribassi praticati, tanto nelle comunicazioni pubblicitarie, quanto nella indicazione dei prezzi nei locali di vendita; ecc...
Alcune consumatrici hanno monitorato il prezzo di accessori come cinture e cappelli nel periodo delle feste natalizie e ci hanno segnalato lo scorretto comportamento di qualche commerciante che ha aumentato il prezzo di quegli stessi beni per trarre maggiore profitto dal periodo dei saldi, buggerando così l'ingenuo consumatore.

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