venerdì 15 aprile 2011

L'Opa su Iw Bank: l'affare di UBI Banca

Iw Bank Spa è una banca specializzata nell'offerta di servizi finanziari e bancari online. Oltre all’Italia, è attiva in Austria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Lussemburgo e Belgio. Fondata da Banca Imi nel 1999, Iw Bank Spa è stata rilevata per l’80% da  Centrobanca. Nel 2002 ha acquisito Eptatrading, nel 2006 Bpu Banca ha invece assorbito da Banca Imi il residuo 20% di Iw Bank Spa (da Ilsole24ore) e nel 2007 è stata quotata in Borsa. Precisamente (dati Borsa Italiana) l'IPO (offerta pubblica iniziale) è stata avviata alla metà di maggio 2007 per un numero di azioni complessive pari a 13 milioni e 385 mila di cui 7 mln di nuova emissione ed il restante già in vendita. Di questi 13mln: 6 mln e 625 mila destinate ai risparmiatori (3.833 assegnatari) mentre 6 mln 760 mila agl'investitori istituzionali (77 assegnatari). Prezzo per ciascuna azione 4,6 euro. L'azionariato pre-IPO era così composto: 46,36% Centrobanca (gruppo UBI); 26,36% Qwerty (?); 18,18% UBI; 4,26% altri con quote inferiori al 2% ed infine 2,50% e 2,33% ai due amministratori: Casale Pasquale e Marti Benedetto rispettivamente. Dall'inizio poi delle negoziazioni: 23 maggio 2007 il valore delle azioni ha registrato un progressivo deprezzamento: vedi grafici.
Disaccordi nel manegement hanno successivamente determinato le dimissioni del direttore generale Casale in
a sx la fluttuazione del prezzo dall'Ipo ad ora e a dx nell'ultimo anno
contrasto con l'acquisto di Twice, complice la congiuntura economica che dopo il fallimento di Lehman Bros, ha penalizzato fortemente il settore bancario ed elementi condizionanti le percezioni del mercato, hanno influito negativamente sul valore attribuito all'azione. La storia recente inizia con il comunicato stampa del 27 ottobre 2010 in cui UBI e Webstar SA, legati da un patto parasociale e detentori del 90,12% del capitale, annunciano di non voler ripristinare il flottante di Iw Bank e di ritirarla perciò dalle quotazioni, ottemperando all'obbligo previsto dall'art.108 TUF ovvero l'acquisto delle azioni residue mediante OPA (offerta pubblica di acquisto). Il 17 febbraio la Consob fissa il prezzo per azione a 1,988 euro e UBI delibera che se l'adesione all'offerta sarà tale da raggiungere il 95% del capitale azionario essa corrisponderà la somma di 2,043 euro. Nel documento informativo relativo all'operazione, si apprende inoltre che raggiunta la fatidica soglia, anche gli azionisti intenzionati a mantenere azioni Iw Bank saranno costretti a cederle al prezzo citato (quello fissato dall'assemblea UBI). L'8 aprile scorso l'offerta d'acquisto si è conclusa e UBI e Webstar SA sarebbero entrate in possesso di più del 95% del capitale sociale con le conseguenze summenzionate.
A conti fatti l'intera avventura sul mercato azionario Italiano di Iw Bank, si è rivelato un totale fallimento soprattutto per quei risparmiatori spesso clienti che hanno creduto nel progetto sin dall'inizio. Mentre è stato un affare per UBI che ha quotato a 4,6 eur/az e ricomprato a 2,043 eur/az rastrellando grandi quantità di capitali. Questa faccenda conferma la rischiosità dell'investimento azionario (ma quale prodotto finanziario è immune da rischio?) e quando s'intende aderire ad una IPO è necessario valutare con attenzione le peculiarità della società.

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